venerdì 9 aprile 2010

Coop e qualità


Leggere le etichette degli alimenti è buona abitudine, specialmente in una realtà in cui le industrie sono volte più al profitto che al benessere dei consumatori. La Coop, nelle pubblicità (dolus malus) fa intendere di mirare alla qualità dei prodotti, all'ecosostenibilità e all'aspetto sociale della produzione. Gli sforzi fatti in quasto senso sono da sottolineare, come la produzione integrata, l'abbandono dell'aspartame come dolcificante, la linea vivi verde e solidal. Tuttavia vorrei sottolineare che pochi giorni fa ho acquistato, in buona fede, i bastoncini di mais Coop (l'equivalente dei Fonzie) e sucessivamente, leggendo l'etichetta, ho preso nota che contengono glutammato monosodico, sostanza già presente nel corpo umano e che se assunta in quantità superiori può provocare, secondo alcuni studi, dei disturbi più o meno gravi (es. cefalee) fino a giungere a delle vere e proprie malattie.
Ho chiamato al centralino della Coop per chiedere spieazioni. L'operatrice, molto seccata, mi ha risposto che è il consumatore che dovrebbe informarsi prima di comprare un prodotto. Ma con la pubblicità che Coop fa (ad esempio la campagna contro gli OGM perché non si conoscono gli effetti sul corpo umano nel lungo periodo), non è forse vero che il consumatore medio acquista il prodotto a marchio in buona fede?
Questo può considerarsi un neo sul marchio Coop che spero venga presto cancellato.

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